Dalla Madrina di PENSARE oltre, Elisabetta Armiato nella giornata della felicità 2014.
Ho avuto in regalo l'opportunità di una vivacemente danzata sulle punte... "Troppo vivacemente" direbbero oggi, così in questa "solare" ricorrenza, voglio trasmettere un mio pensiero, ad ognuno che sono certa ogni giorno cerca di sostenere i suoi piccoli nel trovare la loro strada d'individualità, affrontando difficoltà e notevoli proteste, che in un mondo sempre meno a misura d'uomo, ancor meno di bambino... l'infanzia manifesta con crescente intensità.
Ho avuto il dono di vivere una vita di bellezza e conoscere la misura dell'espressione individuale del sogno danzando ai livelli più elevati, ecco perché nella ricerca di un "giusto", "dell'armonico" del normale, voglio condividere questo mio pensiero.
“L’armonia, quella che noi chiamiamo armonia non esiste, non esiste un'armonia prestabilita, è un'invenzione artificiale rispetto a un ritmo (perfino biologico) con l'ambiente, con ciò che ci sta intorno, che a un certo punto essendo definito naturale è stato ricondotto a un ordine superiore, detto metafisico, a cui ci dobbiamo adattare, la città e i suoi muri.
Di qui il tempo cronologico, di qui il metronomo.
Abbado diceva che le relazioni ritmiche di tempo musicale non sono calcolabili col metronomo nonostante la partitura scritta dall'autore, ma che sono relazioni di ritmo.
Relazioni di ritmo.
E questo nonostante un testo scritto. Il Jazz è questo senza testo.
Cosa intendo dire? Intendo dire che quando ti immergi nei fondali marini non ti viene da dire ,
"Bontà divina , che disordine, come sono poco armonici questi pesci!".
Ritieni che l'armonia sia un dato di fatto di cui prendere atto senza giudizio giudicante rispetto a un ideale o un a priori.
Noi abbiamo inventato il Caos e l'Armonia, una baggianata che ci costa vite umane per sacrificio della vita stessa, per semplice vanagloria dei prepotenti che credono nel dominio dell'uomo sull'uomo e su tutto l'ambiente circostante.
Immaginate di inoltrarvi nella giungla e affermare: " Che disordine , aspetta che riassetto un po?".
No, non lo diremmo, diremmo: "Che bellezza, come è sontuosa, ma io ho paura di tanta bellezza, allora la distruggo e vivo comodamente nella brutta mediocrità che tanto mi rassicura."
L’infanzia è l'infanzia dell'umanità, ci riguarda sempre perché ci dice quanto siamo stupidi, ma nello stesso tempo l'infantilismo negando l'infanzia presuppone ci sia un rimedio perché l'infanzia sia messa per sempre a tacere.
Il genitore vive di infantilismo perché delega la propria domanda di vita a un superiore “l’esperto”, che ne definisca il grado e la misura nella totale irresponsabilità.
Potremmo definire questa nostra domanda sull'armonia del giusto come: GLI INFINITI ACCORDI ARMONICI. Perché si fanno sempre nuovi e non hanno una partitura già scritta , si fanno sempre nuovi ogni giorno.
L'armonia prestabilita è una gabbia che non tollera differenza.
Né genio, né malattia, semplicemente quel che è e che richiede un ascolto senza giudizio.
L'armonia non ha partitura prima, ha una partitura come effetto, cioè dopo.
Immaginate di sentire dei suoni e di seguirli con i vostri passi e i vostri movimenti,
non sono scritti prima , ma producono una scrittura dopo l'ascolto.
Nel silenzio della ragione giudicante.
Questa è l'infanzia indelebile che è in ciascuno di noi.
Ed essa non è mai e poi mai malata.
Il metronomo produce sbadiglio, l'infanzia il riso.
Il mio augurio a tutti i bambini che grazie a questo ascolto degli adulti, potranno vivere non solo l’infanzia,
ma creare la loro danza per entrare felici nella vita. La mia voce, la mia danza e la mia felicità è per loro.
Elisabetta Armiato