Presenziando come testimonial musicale per la prima volta al Salone internazionale del libro ed avendo tenuto dei laboratori indirizzati ai bambini, ho avuto modo di confrontarmi con una quantità impressionante di persone.
Con ognuna di loro è nato un dibattito che mi ha dato grandi spunti di riflessione per approfondire la comprensione delle dinamiche per cui la bugia dei disturbi si sta radicando in modo epidemico nel tessuto sociale e, purtroppo, anche culturale....
Utilissima è stata la testimonianza di Nunzio e Sofia, genitori di Marco, bimbo di appena 5 anni con un indiscusso talento ed inclinazione verso il ritmo.
Questo bimbo, a causa della sua vivacissima e spiccata intelligenza, già all'asilo ha acceso un riflettore sulla sua unicità, con un corpo docente che si sta già indirizzando verso il percorso di diagnosi per ADHD e deficit di attenzione.. e stiamo parlando di un caso di segnalazione in età pre scolare!
Ho invitato i genitori di Marco ad approfondire i contenuti del portale di PensareOltre esortandoli a non accettare soluzioni pre impostate ma a documentarsi e, con una competenza solida sull'argomento, tutelare le inclinazioni naturali del figlio che altrimenti rischia di essere omologato e vedere svilita la sua portentosa natura creativa, solo perché i suoi comportamenti non rientrano negli standard delle statistiche a cui viene affidata la legittimità di una diagnosi per patologia, ad oggi non ancora supportata e dimostrata da prove scientifiche.
Per fortuna questi genitori hanno compreso nel dettaglio la mission di pensare Oltre e la stanno validando concretamente scegliendo di diventarne addirittura parte integrante sostenendola come volontari... loro stanno guardando oltre!
Dai vari confronti avuti con il pubblico intervenuto alle attività offerte al salone del libro, ho avuto ulteriore conferma che la confusione, impreparazione e non comprensione delle dinamiche che vengono attivate ormai quasi meccanicamente da istituzioni scolastiche e strutture sanitarie, rendono davvero complicato comprendere quale sia la via più saggia da seguire quando da genitori ci si trova a vivere l'esperienza dell'etichettamento di un figlio...
Mi sono resa conto dal dialogo con altri genitori che molti, confusi ed impauriti, hanno quasi bisogno di sapere che se il figlio è non rientra negli standard comportamentali la "colpa" è di una malattia, la cui diagnosi legittima la realtà rendendola più accettabile.
Altri invece si trovano inermi. Non avendo purtroppo supporto e competenze specifiche per tutelare l'individualità dei figli subiscono il percorso di diagnosi e certificazione con il conseguente etichettamento.
Per fortuna alcuni genitori invece non si arrendono ed approfondiscono gli argomenti che Pensare oltre sostiene con ferma convinzione.
Proprio la loro presenza e sostegno è stata utilissima a validare il nostro operato e a dare ancora più slancio vitale all'opera di rinascimento culturale che Pensare Oltre persegue!
Il mio piccolo ma gratificante contributo verso tutta la varia umanità con cui ho avuto il privilegio di confrontarmi in questi giorni di fervente attività al Salone del libro, è stato quello di gettare nelle loro prospettive un nuovo punto di vista: il dubbio!
Si, lo scopo era di esortare tutti a non accettare una realtà imposta e pre costituita ma di porsi delle domande sulla veridicità e legittimità di determinati iter diagnostici prima di accettarli passivamente.
L'invito all'approfondimento e al dibattito su questi temi ormai così attuali e controversi è stato accolto con entusiasmo.
Devo riconoscere che la mia esperienza di madre che ha vissuto in prima persona l'iter delle certificazioni per Adhd e dsa ha dato un valore ed uno spessore ancora più alto a quello che altrimenti rischiava di essere interpretato solo come un impegno personale nelle attività di volontariato.
Come ho detto a tante anime incontrate in questi giorni,
Concludo con uno spunto di riflessione che a mio avviso è fondamentale per sopravvivere e migliorare la qualità della vita propria e dei propri figli:
l'unica tutela vera è la conoscenza.
Questa ci rende liberi di comprendere la realtà e di renderla migliore di come ci viene presentata...
Il mio invito è di essere curiosi come approccio alla vita, ad approfondire i contenuti in modo da poter essere nella condizione di fare scelte consapevoli a tutela dei nostri bambini di oggi...uomini di domani!