Trasformata la lettura nella “decodifica”, la scrittura nella “transcodifica”, la calligrafia nell’“aspetto esecutivo della scrittura” e le operazioni aritmetiche nell’“immagazzinamento e processamento numerico”, ognuna di queste attività che presenti carenze o errori viene catalogata come alterazione di un processo di un apparato ideale, mancanza congenita di una funzione, irreversibile disabilità. Un handicap!
Di conseguenza avviene la “presa in carico” di questi bambini da parte dai servizi sanitari, che predispongono il “trattamento riabilitativo”. Sulla base del modello di riabilitazione progettato, ad esempio, per un anziano incapace di camminare in seguito a un ictus, o un bimbo affetto da paraplegia spastica dovuta a paralisi cerebrale infantile, è stato elaborato il trattamento “riabilitativo” della “dislessia” e degli altri “disturbi di apprendimento”. Esso consiste nell’applicazione di “strumenti dispensativi” e “strumenti compensativi”.
Gli “strumenti dispensativi” comprendono, fra gli altri, libri di testo ridotti, minor numero di esercizi da svolgere, esenzione dalla lettura ad alta voce, dalla scrittura delle lettere, dall’uso del vocabolario, dalla notazione di appunti, dallo studio di tabelline, regole grammaticali, poesie, oltre che sgravio di parte dei compiti per casa, interrogazioni programmate, esonero dalla correzione e valutazione degli errori ortografici…
Cosa ne pensi tu?
Questo potrà aiutare davvero i bambini ad imparare a leggere e scrivere?