di Alessandro Crea
In Italia il 28% della popolazione è composta di analfabeti funzionali
Tullio De Mauro, il grande linguista italiano, lo aveva detto in tempi non sospetti. Poi è stato il turno di Umberto Eco, che l'ha ribadito nel suo solito stile ironico e sferzante. Infine Enrico Mentana l'ha sintetizzato col geniale neologismo "webete". La sostanza però non cambia: in Italia il 28% della popolazione è composta di analfabeti funzionali. A certificarlo un recente studio realizzato dal PIAAC (Programme for the International Assessment of Adult Competencies), un programma ideato dall'OCSE, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.
Ma cosa significa anzitutto analfabeta funzionale? A differenza dell'analfabeta strutturale, l'analfabeta funzionale sa leggere, scrivere e far di conto, il problema è che non capisce quello che legge o meglio, non ha gli strumenti analitici e critici per avvantaggiarsi di quello che legge, ascolta o apprende, trasformandolo in benzina per il suo agire sociale e la sua attività lavorativa. Insomma non si tratta (solo) di leggere un manuale senza capirlo, ma di non avere gli strumenti adatti a formarsi un'idea propria e originale del mondo circostante e delle sue dinamiche.
Leggi tutto l'articolo tomshw.it