Se la musica è insegnata bene è formativa ed è una formidabile iniezione di fiducia nel futuro

  • Posted on:  Lunedì, 29 Ottobre 2018 10:31
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Uto Ughi Uto Ughi ilgiornaleoff.ilgiornale.it

di Mattia Rossi

E’ sull’insegnamento (o meglio: il non insegnamento) della musica nella scuola italiana la battaglia del maestro Uto Ughi.

Classe 1944, violinista dalla carriera internazionale, Ughi ricorda sempre la nascita della vocazione musicale in lui da bambino: «Mio padre suonava il violino, lo ascoltavo suonare con i suoi amici da sotto il pianoforte e quando qualcuno sbagliava fischiavo». Per questo, è fondamentale la formazione.

La situazione odierna, però, ha spinto il maestro Ughi a stigmatizzare la carenza di istruzione musicale nella terra del Belcanto come spiega in questa chiacchierata, che inizia subito con il racconto di un episodio accaduto qualche anno fa quando Ughi venne invitato a una cerimonia istituzionale per la Giornata della Musica con la partecipazione di numerosi bambini: «Me ne andai dopo mezz’ora», confessa.

E come mai, Maestro? Sa cosa suonavano? Le canzonette più banali della peggior discoteca di periferia. Invece noi abbiamo un patrimonio di musica immenso. Il nostro Paese ha dato i natali ai più grandi geni della musica; è umiliante che nei programmi scolastici non ve ne sia traccia.

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Letto 5773 volte Ultima modifica il Lunedì, 29 Ottobre 2018 10:38

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