Articolo di Jamie Doward tratto dal sito di Marco Focchi
Secondo il principale organismo che rappresenta gli psicologi clinici della Gran Bretagna non c'è nessuna prova scientifica che diagnosi psichiatriche come schizofrenia e disturbo bipolare siano valide o anche solo utili.
Con una mossa dirompente, che ha già provocato una feroce reazione da parte degli psichiatri, la divisione di psicologia clinica (DCP) della British Psychological Society pubblicherà lunedì una dichiarazione dove si asserisce che data la mancanza di prove, è il momento per un "cambio di paradigma" nel modo in cui vengono considerati i problemi di salute mentale. La dichiarazione mette effettivamente in dubbio il modello biomedico predominate della psichiatria sul disagio mentale - l'idea cioè che le persone affette da problemi mentali siano curabili dai medici attraverso l'uso di farmaci. Il DCP ha affermato che la decisione di esprimersi sulla questione "riflette le sue fondamentali preoccupazioni sullo lo sviluppo, sull'impatto personale e sul nucleo di ipotesi alla base dei sistemi diagnostici", utilizzati dalla psichiatria.
La dott.ssa Lucy Johnstone, psicologa clinica, una delle consulenti che hanno contribuito a redigere la dichiarazione del DCP, ha sostenuto l'inutilità del punto di vista che considera i problemi di salute mentale come malattie con cause biologiche.
"Vi è ora al contrario la prova schiacciante che le persone entrano in crisi a causa di un insieme complesso di circostanze sociali e psicologiche: il lutto e la perdita affettiva, la povertà e la discriminazione, i traumi e gli abusi", ha detto la dottoressa Johnstone. La provocatoria dichiarazione del DCP è stata pensata in tempo perché uscisse poco prima della pubblicazione del DSM-5, la quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dell'Associazione psichiatrica americana per i disturbi mentali.
Il manuale è stato accusato di ampliare la gamma di problemi di salute mentale che vengono classificati come disturbi. La quinta edizione del testo, che esce a due decenni di distanza dalla precedente, classificherà per esempio le manifestazioni di lutto, le crisi di collera e le preoccupazioni per il proprio stato di salute come malattie mentali collegate rispettivamente al disturbo depressivo maggiore, al disturbo disturbo nella regolazione dell'umore e al disturbo somatoforme, .
Le omissioni del manuale provocano polemiche come le inclusioni. Il termine "disturbo di Asperger" non apparirà infatti nel nuovo manuale, e i suoi sintomi saranno invece classificati come "disturbo dello spettro autistico", termine di nuovo conio.
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